CITAZIONE
Tutto a un tratto Jamie si piegò in avanti e mi afferrò il polso, tenendomi il braccio a mezz'aria. "Che cosa stai facendo?" domandai, spaventata.
"Che cosa hai fatto tu, Sassenach?" mi chiese, di rimando, con lo sguardo fisso sotto il mio braccio.
"Mi sono rasata", replicai orgogliosa. "O, piuttosto, mi sono fatta la ceretta...."
"La ceretta?" Jamie spostò lo sguardo piuttosto sconvolto sul candelabro accanto alla brocca, poi di nuovo su di me. " Ti sei messa della cera nelle ascelle?"
"Non quel tipo di cera lì", lo rassicurai. "Cera d'api profumata...la tiri via con uno strappo e buonanotte ai suonatori."
" I suonatori di mia conoscenza non approverebbero mai simili condotte", ribattè severamente Jamie. " Perchè diavolo hai fatto una cosa del genere?" Scrutò da vicino il punto in questione, sempre tenendomi il polso all'aria. "Non è dol...dolo..tciuù!" Mi lasciò cadere la mano e indietreggiò rapidamente.
"Non è doloroso?" domandò, con il naso di nuovo sepolto nel fazzoletto.
" Be', un pochino" ammisi. "Ne vale la pena, però, non credi?" domandai, sollevando entrambe le braccia come una ballerina e girandomi lentamente sulle punte. "E' la prima volta da mesi che mi sento del tutto pulita."
"Ne vale la pena?" ripetè, un po' stordito. "Cosa c'entra la pulizia con il fatto di strapparsi tutti i peli da sotto le braccia?"
Mi resi conto con un certo ritardo che nessuna delle donne scozzesi da lui conosciute usava alcuna forma di depilazione. "Be'" , dissi, comprendendo all'improvviso le difficoltà che un antropologo si trova ad affrontare quando cerca di interpretare le più eccentriche usanze di una tribù primitiva. "Si sente molto meno odore", suggerii.
"E cos'è che non va con il tuo odore?" sbottò con veemenza. "Almeno odoravi come una donna, non come un dannato giardino di fiori. Cosa pensi che io sia, un uomo o un calabrone? Potresti darti una lavata, Sassenach, in modo che io non debba continuare a starti a tre metri di distanza?"
Voltate le spalle per immergere il panno nel catino, buttai lì con disinvoltura: "Ehm, mi sono fatta depilare anche le gambe".
Gettai una breve occhiata dietro la spalla. Lo shock iniziale stava ora cedendo il passo a un totale smarrimento.
"Le tue gambe non avevano nessun odore" protestò. "A meno che tu non abbia sguazzato nello sterco di vacca fino al ginocchio."
Mi girai e mi tirai su la gonna, tenendo la gamba per mettere in mostra le curve delicate dello stinco e del polpaccio.
"Ma così sono tanto più carine", gli feci notare. "Tutte belle lisce, non come quelle di King Kong lo scimmione."
Si guardò le proprie ginocchia ricoperte di peluria, offeso.
"Sarei una scimmia, io?"
"Non tu, io!" ribattei, sull'orlo dell'esasperazione.
"Le mie gambe sono molto più pelose di quanto lo siano mai state le tue!"
"Be', per forza: tu sei un uomo!"
Inspirò a fondo come se fosse sul punto di rispondre, ma poi espirò senza dire nulla, scuotendo la testa e borbottando qualcosa tra sè in gaelico. Decisi di non chiedere la traduzione.
Dopo aver quasi terminato le mie abluzioni in quella che sarebbe un eufemismo descrivere un'atmosfera tesa, decisi di tentare un gesto di riconciliazione.
"Sarebbe potuta andare peggio, sai?", dissi strofinandomi con la spugna l'interno della coscia. "Louise si è fatta depilare tutti i peli del corpo." La notizia lo fece tornare di colpo all'inglese, almeno temporaneamnete. "Cos'è, si è fatta togliere anche i peli della passera?" domandò, talmente inorridito da ricorrere a un'insolita volgarità.
"Mm-hm", replicai, compiaciuta che quella visione lo avesse quantomeno distratto dalla mia condizione penosamente glabra. "Fino all'ultimo pelo. Madam Laserre le ha strappato via con la pinzetta i pochi rimasti."
"Ossignore Iddio!" Serrò gli occhi con forza, vuoi per evitare di immaginarsi la scena da me descritta, vuoi per contemplarla meglio.
Evidentemente per il secondo motivo, dato che riaprì gli occhi e mi guardò in cagnesco, chiedendomi: "Se ne va in giro tutta liscia come una neonata?"
"Lei dice", replicai con un certo tatto, " che gli uomini lo trovano erotico".
Adesso le sue sopracciglia arrivavano fin quasi all'attacatura dei capelli, il che accadeva abbastanza di rado, essendo lui dotato della classica fronte alta.
"Non so cosa darei per farti smettere di mugugnare", osservai, appendendo il panno ad asciugare sullo schienale di una sedia. "Non capisco una sola parola di quello che dici."
"In linea di massima, Sassenach", replicò, "direi che è meglio così".