Outlander - La serie di Diana Gabaldon

I pirati e la pirateria

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view post Posted on 4/11/2007, 15:53     +1   -1
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Pensando ad un certo pirata della serie (che te possino...) ho pensato di aprire questo piccolo approfondimento sulla pirateria: chi erano i pirati?

Fonte: WikiPedia

Pirateria è il termine che indica l'attività di quei marinai, denominati pirati che, abbandonando per scelta o per costrizione, la precedente vita sui vascelli mercantili, abbordano, depredano o affondano le altre navi in alto mare, nei porti, sui fiumi e nelle insenature.

Diversi sono i termini con i quali si sono indicati i pirati nel corso del tempo. Tra questi:

Bucanieri (derivato da Boucan)
Filibustieri (derivato dal nome francese Filibustirs, in inglese Freebooter, "saccheggiatori")

La condanna: i pirati catturati erano sommariamente giustiziati, in genere per impiccagione alla varea del pennone di un fuso maggiore, al fine di fornire una tangibile prova della potenza della giustizia umana e fungere al contempo da salutare ammonimento per chi fosse tentato d'intraprendere una simile attività.

I pirati del passato
Il fenomeno della pirateria è antichissimo. Vi sono esempi di pirati nel mondo classico tra i Greci ed i Romani, nell'alto Medioevo con i Vichinghi e i Danesi, nel Basso Medioevo e nel Rinascimento con i pirati Saraceni.

La pirateria moderna inizia nel XVII secolo nel Mar delle Antille ed in meno di mezzo secolo si estende in tutti i continenti; il Mar delle Antille rimane ad ogni modo il centro della pirateria sia perché là i pirati riescono a godere di una serie di appoggi e favori sulla terraferma sia perché le numerose isole presenti sono ricche di cibo e i fondali bassi impediscono inseguimenti da parte delle già lente navi da guerra.

Tra le cause dello sviluppo della moderna pirateria vi fu l'azione di Francia ed Inghilterra che, per contrastare la Spagna nel Mare dei Caraibi, finanziarono vascelli corsari che saccheggiassero i mercantili spagnoli. Successivamente, sia per il venir meno dell'appoggio anglo-francese, sia per una acquisita abitudine allo stile di vita libero ed indipendente molti corsari divennero pirati.

Nel 1717 e 1718 Re Giorgio I d'Inghilterra offrì il perdono ai pirati nella speranza di indurli ad abbandonare la pirateria ma il provvedimento si dimostra di nessuna efficacia. Per rendere i mari più sicuri si organizza allora una sistematica "caccia ai pirati" da parte di navi corsare specificamente autorizzate dai governi per combattere i pirati. Infatti, sebbene nel momento della sua massima espansione, attorno al 1720, i pirati dell'Atlantico non superassero il numero di 4.000, essi furono in grado di porre una pesante minaccia sullo sviluppo capitalistico dei commerci tra Inghilterra e colonie. Ciò fu reso possibile, oltre che dalla oggettiva difficoltà di opporsi alla pirateria, da alcune cause più generali. Con la pace di Utrecht, la fine della guerra di successione spagnola ed il nuovo equilibrio tra potenze che si venne a creare a partire dal 1714, le marinerie militari di Francia, Spagna e Gran Bretagna furono molto ridotte e da quel momento fino al 1730 circa vi fu anche un certa diminuzione dei commerci internazionali. La disoccupazione che colpì i marinai, la drastica diminuzione dei salari che ad essa si accompagnò, ed il contemporaneo peggioramento delle condizioni di vita a bordo di vascelli spinse un gran numero di marinai verso la pirateria che prometteva loro guadagni più facili e condizioni di vita più umane.

La vita da pirata


La vita a bordo di una nave pirata era piena di contrasti. Sulle navi non mancava il lavoro per l'equipaggio impegnato in una costante manutenzione della nave. Le regole per la ciurma erano poche ma alcune molto dure.
Ecco alcune regole che i Pirati dovevano rispettare:
Ognuno ha il diritto di voto, a provviste fresche e alla razione di liquore.
Nessuno deve giocare a carte o a dadi per denaro.
I lumini delle candele devono essere spenti alle otto.
Tenere sempre le proprie armi pronte e pulite.
Donne e fanciulle non possono salire a bordo.
Chi diserta in battaglia viene punito con la morte o con l’abbandono in mare aperto.
I pirati prendevano le loro decisioni in maniera collettiva: non esisteva un leader assoluto, il capitano veniva eletto da tutta la ciurma riunita (dall'ultimo mozzo al timoniere) per effettuare le scelte relative alla conduzione del vascello e il bottino veniva diviso in quote uguali assegnando in certi casi due quote al capitano e una e mezzo al nostromo.
Inoltre ogni Capitano aveva un "suo" codice (o regolamento) che poteva cambiare alcuni punti rispetto a quello base.


Ed eccovi infine uno dei tanti pirati famosi (...notare una certa somiglianza...)

Stede Bonnet (1688 – 10 dicembre 1718) è stato un pirata britannico.

Fu un capitano pirata della colonia inglese di Barbados. La sua carriera da pirata si distingue per tre fatti: 1) Completa mancanza di precedenti esperienze navigative; 2) La sua alleanza con il famoso e terribile pirata Edward Teach, detto Barbanera; 3) la violenta battaglia che ha portato alla sua cattura ed esecuzione.

Viene chiamato a volte "Maggiore Bonnet" per il suo grado nelle truppe coloniali delle Barbados. Altri lo chiamano "il pirata gentiluomo" perché, prima di dedicarsi alla pirateria, era un modesto e benestante proprietario terriero.

Morì impiccato il 10 dicembre del 1718 all'età di soli 30 anni.

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